Mi chiamo M. ho 20 anni e vivo a Milano.
In reltà non è corretto dire che vivo a Milano, perchè vivo in uno stupidissimo ed inutile paesino di periferia. Quando ero piccola ed avevo ancora molti amici non mi dispiaceva vivere qui, adesso odio questo posto. Non vorrei fare altro che andarmene.. magari in Germania.
"C'è chi crede di essere felice andando a vivere da qualche altra parte, ma poi impara che non è così che funziona. Ovunque tu vada porti te stesso con te."
Il sentimento che mi accomuna di più è la nostalgia, nostalgia verso qualcosa che non c'è più. Nostalgia verso la mia infanzia, quando ancora ero figlia unica, quando i miei non litigavano, quando papà aveva i capelli folti e mamma non aveva le rughe, quando c'erano ancora i miei nonni, quando ero bella, quando ero amata, quando ero felice.
M. 1991
Lo scopo di questo blog non è farlo leggere alle persone, anzi meno persone lo leggeranno, meglio sarà. Il motivo per cui esiste questo blog è perchè mi sono stancata di stare in silenzio, ho bisogno di esprimermi tramite foto, video, colori e parole. Potrei farlo in forma cartacea, volendo. Ma mi sono anche stancata di scrivere sul mio diario incatenato, perchè fa sempre la solita fine. Scrivo scrivo e scrivo.. poi lo chiudo in un cassetto e non scrivo più, e dopo un mese circa lo riapro e strappo tutte le pagine che avevo riempito. Perchè mi sento così sciocca. E mi sentirò altrettanto sciocca quando tra una settimana rileggerò questo post.
Il fatto che qualche cristiano mi stia leggendo mi carica di una sorta di "responsabilità", la responsabilità di continuare a comporre la mia storia.
Per concludere vi parlerò del mio problema. Anche se in realtà non esiste. Infatti sono proprio i problemi che non esistono quelli che ci fanno soffrire maggiormente, sono i problemi che ci creiamo da soli che fanno più male. La nostra mente sa sempre dove andare a colpire per farci versare qualche lacrima.
Io non ho appena perso una persona che amo, non sono povera, non sono disabile, non ho i genitori divorziati, mia madre non si droga e mio padre non è un alcolista, non sono appena stata lasciata dal mio ragazzo e non soffro di malattie genetiche gravi.
Il mio problema è che sono insoddisfatta e inconsapevole di me stessa. Non mi piace la mia vita, non mi piace il mio carattere, non mi piacciono le mie amicizie, non mi piace la città in cui vivo, non mi piace quello che faccio, non mi piace il mondo, non mi piace la vita, non mi piaccio io. Non mi so accontentare. Il mio corpo è solo la valvola di sfogo su cui riversare tutta questa sofferenza. Il mio problema è che mi fa schifo tutto, che mi sento sempre sola, che mi sento inutile, che mi sento incompresa, che non riesco ad esprimermi. Di conseguenza non può che farmi schifo anche il mio corpo, non so in realtà dove sia il collegamento, ma so che c'è, anche se è molto sottile, quasi invisibile. Forse è solo un cazzutissimo modo per farmi del male. Forse è solo un modo per cercare me stessa.
C'è chi cerca sè stesso, la propria identità, nell'arte, nella pittura, nello sport, nel teatro. Io non ne sono all'altezza (così dicono). Io mi cerco nel mio corpo, nelle calorie e nella dieta. Il mio corpo è l'unica cosa che posso controllare, perchè la mia mente da tempo viaggia troppo lontana.
"La nostra identità è un inscindibile giudizio, che le persone esprimono sul nostro conto e continuamente confermano o correggono. Ciascuno di noi non è più solo una persona, ma è quello che riesce a dimostrare di essere, e questo ci carica di una forte responsabilità: dobbiamo rispondere di fronte a tutti delle nostre scelte e delle nostre idee, difenderle diventa un impresa insostenibile." M.